SCUT. Centro Ricerche di Ateneo Sviluppo Competitivo Urbano e Territoriale - Ud'A

EcoWebTown

numero 9

ISSN 2039-2656

I 2014

01 Mazzanti, biblioteca di Spagna, Medellin











Pepe Barbieri
02 Medellin












Mario Tancredi
03 Bonilla, Bucaramanga, photo R. Davila










Leonardo Ostos
04 Latitude, puente rio Nutibara













Leonardo Ostos
05 Mazzanti, photo J. Gamboa









Leonardo Ostos
06 Taller 301, KYIV ISLANDS MASTERPLAN











Leonardo Ostos

Nomadismi della sostenibilità | Escalando vida – scalando la vita | Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico | Trasformare, interpretando. Il disegno di territorio: pensieri ecologici a partire dal caso colombiano | Infrastrutture ambientali. Patrimonio e grande opera pubblica della contemporaneità. | Medellín una ciudad en trasformacion | La responsabilidad de la ciudad en la educación ambiental | Opus ecológico. Una reflexión entorno al diseño de arquitectura | Algunas ideas sobre la sustentabilidad y las dinámicas del territorio urbano-rural en Colombia | Sondaggi | Progetti di rigenerazione urbana | Un concorso per una nuova cultura urbana | New Urban Metabolism | Eco_case | Selezione dei progetti vincitori del concorso Eco_Luoghi 2013 | Letture | La questione meridionale e le smart cities | Philippe Rahm Architectes. Atmosfere costruite. L’architettura come design meteorologico | Eventi e concorsi | World Urban Forum | Imparando dalle Favelas | Absorbing Modernity. Annotazioni al margine della 14° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia | “Paulo Mendes da Rocha”. Una mostra alla Triennale di Milano |

Editoriale

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Nomadismi della sostenibilità. Alberto Clementi

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Uno dei temi affrontati nell’ultima Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti, organizzata quest’anno a Milano, riguardava l’esistenza di concetti nomadi in urbanistica, e la loro trasmigrazione in altri territori. Una dislocazione che ne mette alla prova l’efficacia, ma che in alcuni casi può anche condurre a una riformulazione innovativa. Sicché può accadere che un concetto nato in uno specifico contesto, per rispondere alle condizioni d’intervento locali, emigri altrove scoprendo lì inedite potenzialità di applicazione, che inducono talvolta a riformulare il concetto originario, in una circolarità di ipotesi ed esperienze che alimentano l’avanzamento cognitivo e la sperimentazione progettuale.
Un caso sintomatico ne è ad esempio l’idea di modernità esplorata nelle architetture dei primi anni del dopoguerra da Ferdinand Pouillon, un architetto francese forse non apprezzato adeguatamente dalla critica, eppure uno dei più significativi protagonisti di quel tempo. Si tratta di una concezione inizialmente fedele alla cultura archiettonica del tempo, messa a punto nelle prime esperienze di Marsiglia, e in particolare nella ricostruzione del porto antico, disegnata nelle forme rigorose ma non troppo espressive che delimitano il nuovo waterfront. Quest’idea si  arricchisce poi nel successivo incontro con l’ambiente insediativo algerino, la sua luce intensa, i suoi colori vivaci, le sue tradizioni abitative, le sue atmosfere venate di mediterraneità. Ne viene fuori lo straordinario quartiere Climat de France, del 1954-57, che da molti è visto come il precursore di un’architettura ormai emancipata dalla prima modernità, in grado di aprirsi alle sperimentazioni neorazionaliste di Aldo Rossi, cariche di suggestioni e di reminiscenze che evocano il sentire più profondo di una città.....
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"...un Paese segnato dalla criticità delle condizioni sociali, attanagliato da esasperate disuguaglianze tra i (pochi) ricchi e i (molti) poveri, per di più condizionato pesantemente dalla dilagante economia del narcotraffico ..."

"... l'esperienza colombiana testimonia l'efficacia di un concetto nomade, la sostenibilità, nato con differenti presupposti ma positivamente fertile nella sua ambiguità, tanto da aprirsi a significative forme d'innovazione ...."

Colombia, un laboratorio di pratiche, riflessioni e ricerca per l’America Latina a cura di Pepe Barbieri e Mario Tancredi

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Escalando vida – scalando la vita. Pepe Barbieri, Unich

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Un “doppio sguardo”, tra l’Italia e la Colombia, attraverso alcuni anni di esperienze di confronto e ricerca comuni, ci permette di cogliere l’emergere di alcuni temi e modalità utili a individuare possibili innovazioni da introdurre nei procedimenti e negli strumenti di un progetto urbano attento alle ragioni più inclusive di una concezione complessa di trasformazione della città, in grado di coniugare le diverse dimensioni della ecologia urbana. Si tratta di temi riconducibili a due grandi campi problematici: 1-l’antica ricorrente questione del ruolo del progetto urbano, anche con l’utilizzazione di  tecnologie innovative, nel promuovere il superamento delle disuguaglianze sociali; in Colombia con indici tra i più alti al mondo e che si misura con l’enorme possibilità e, nello stesso tempo, fame di sviluppo; 2- la pervasiva percezione della vulnerabilità degli insediamenti di fronte a rischi originati da più fattori: clima, terremoti, società, in un quadro in cui un diverso rapporto tra abitare e natura, con un rilevante salto dimensionale degli spazi e dei fenomeni  rispetto alle condizioni italiane ed europee, fornisce significativi elementi di valutazione e di indirizzo per le diverse strategie di intervento.
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Barranquilla le sponde dell'arrojo e la rigenerazione Barranquilla Mariangela Pugliese . La parete energetica Il grande ombraculo per le orchidee a Medellin Il ponte in bamboo a l barrio Santo  domingo Medellin Lungo il Magdalena Barranquilla Mazzanti biblioteca di spagna Medellin Mazzanti medellin grande copertura Medellin ai piedi dei piloni Medellin attrezzature degli spazi aperti Medellin Mazzanti Un copertura territoriale Medellin movimenti di suolo e attrezzature dello spazio pubblico  colombia 395 Medellin Santo Domingo Medellin Stazione della metro sopraelevata Medellin-escalator piscine a santo domingo piscine tra le pieghe dei piloni Tre tesi a Barranquilla Tesi Baranquilla Mavilia Tesi Baranquilla Mavilia Tesi Baranquilla Mavilia Tesi Baranquilla Mavilia Tesi Baranquilla Mavilia tesi Barranquilla Mavilia Il metabolismo urbano tesi Barranquilla Mavilia Tesi Baranquillita Fornaro Tesi Baranquillita Fornaro Tesi Baranquillita Fornaro Tesi Baranquillita Fornaro Tesi Mariangela Pugliese Barranquilla ecocellulare Tesi Barranquilla Sistemi enegetici e di controllo dell'arrojo

"...Escalando vida. E’ il nome che si è dato un comitato di adolescenti che, nella città di Medellin in Colombia, intendono aiutare gli anziani del barrio a usare la nuova scala mobile di 130 metri che collega il quartiere alla città formale, più giù di quasi 30 piani.

"...E’ questa, dunque, una nuova entità urbana, a funzionamento metropolitano, non solo fondata sulla natura, ma costruita per suo mezzo..."

Trasformare, interpretando. Il disegno di territorio: pensieri ecologici a partire dal caso colombiano.
Mario Tancredi, Facultad Ciencias del Habitat-Unisalle Bogotà e CUC Barranquilla

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I devastanti fenomeni di carattere ambientale che inondano le cronache dei media di mezzo mondo sembrano allontanare il pericolo di interpretare le previsioni succedutesi nell’ultimo mezzo secolo -dal limits to Growth fino alle ultime dichiarazioni degli oltre 200 scienziati commissionato dall’ONU - come un inquietante rosario d’anatemi dalle derive millenaristiche.
In tal senso, le gravissime alluvioni registrate in Colombia nel biennio 2010-2011, che hanno coinvolto vaste regioni del paese e in particolare la zone della depessione momposina, sono state l’occasione per stimolare una gamma ben più ampia di contributi e di considerazioni, nella consapevolezza dell’enorme complessità del problema, troppo spesso o frettolosamente liquidato attraverso strumenti limitati, siano essi di carattere normativo, tecnico o progettuale.
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barranca barranquilla basurero Dona Juana Bogota periferia bogotà centralidad San Javier Medellin disastro ambientale e sociale magdalena medellin medellin mercato soledad tajamar barranquilla

"... Una contraddizione in termini, tra uno scenario urbano costruito e denso, e una natura selvaggia in un idilliaco spazio vuoto, prima vera rappresentazione della grande contraddizione del continente dato che tale spazio interno, che poi si ripropone alle varie scale, “vuoto” non è ... "

"... I pensieri si affollano su possibili opzioni eco-logiche, con l’intenzione di superare le istanze ambientaliste o delle sostenibilità ..."

Infrastrutture ambientali. Patrimonio e grande opera pubblica della contemporaneità. Rosario Pavia, Unich

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Doña Juana a Bogotà, con un’estensione di circa 600 ha, è una delle discariche più grandi del mondo. E’ anche il simbolo delle contraddizioni della capitale colombiana. Non solo la discarica produce inquinamento delle acque, dei terreni, dell’atmosfera, ma condiziona la vita di intere favelas che circondano l’impianto. La popolazione delle favelas, soprattutto donne e bambini, vive setacciando la discarica alla ricerca di scarti da riciclare. La discarica rivela le contraddizioni di una metropoli in parte legale e pianificata, ma in grande misura costituita da una sterminata periferia di favelas spontanee e abusive. A Bogotà convivono processi riqualificazione urbana e processi di degrado sociale e ambientale, ricchezza e miseria.
Accanto al conferimento dei rifiuti nella discarica di Doña Juana, gestita fino a ieri da operatori privati e ora da una società pubblica, esiste una diffusa raccolta dei rifiuti da parte di una moltitudine di riciclatori che si guadagnano da vivere rivendendo i materiali selezionati in una rete di centri di raccolta. Recentemente gran parte di questi raccoglitori informali (grazie all’azione dell’associazione ARB guidata da Nora Padilla) ha avuto un riconoscimento pubblico del proprio lavoro, ottenendo dall’amministrazione un regolare salario. Si tratta di una condizione del tutto nuova, osservata con attenzione da altre grandi città del Sud America. L’amministrazione di Bogotà, dopo aver sottratto ai privati il monopolio della raccolta dei rifiuti, intende avviare ora un processo efficiente ed ecologicamente sostenibile: raccolta differenziata dei rifiuti, riciclo, valorizzazione energetica, riduzione delle discariche, contenimento dei consumi.

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"...L’amministrazione di Bogotà, dopo aver sottratto ai privati il monopolio della raccolta dei rifiuti, intende avviare ora un processo efficiente ed ecologicamente sostenibile... "

"...La questione ambientale ha posto negli ultimi anni l’urgente richiesta di ridurre il consumo di energia fossile, di acqua, di suolo, di scarti, ricercando  soluzioni alternative e sostenibili...."

Medellín una ciudad en trasformacion.
Orsini, Echeverri URBAM, Centro Investigaciones Urbanos e Ambientales de la Universidad Eafit- Medellín

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Asentada linealmente a lo largo del rio Aburrá, entre montañas, a 1.600 metros sobre el nivel del mar, en un valle andino caracterizado por una gran riqueza en recursos hídricos, en flora y fauna, y un clima subtropical que le asegura unas temperaturas primaverales durante todo el año, Medellín y su aglomeración metropolitana, con una población de 3.5 miliones de habitantes, representan el segundo polo urbano de Colombia.
<p>La ciudad, con un aporte del 11% al PIB nacional, es hoy un importante centro económico y financiero del país, segundo después de Bogotá, y se ha consolidado como tal desde el siglo pasado gracias a una ubicación estratégica y a las capacidades emprendedoras de su población.
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"...El progresivo decaimiento de la ciudad y de sus instituciones, que también quedaron atrapadas por el circulo vicioso de la corrupción, parecía no tener fin, aislando año tras año a Medellín del país y del mundo en un proceso aparentemente sin reversa..."

La responsabilidad de la ciudad en la educación ambiental.
Carlos Eduardo Sabogal Flórez, Facultad Ciencias del Habitat-Unisalle Bogotá

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La educación ambiental, cuyo objetivo es generar actitudes de valoración, responsabilidad y respeto por el ambiente se ha centrado en concientizar a las personas a través de clases, conferencias, charlas que se basan en la teoría de lo que sucede “afuera”, dejando a un lado la experimentación y el contacto con la naturaleza. En este contexto es importante entender las relaciones entre hombre y entorno, los lazos y vínculos indisolubles que hay entre ellos y cómo el hombre genera aprehensión por medio del contacto físico y afectivo.
El Paisaje nace de la relación entre hombre y lugar, es la interacción entre aspectos físico-espaciales, ecológicos y, primordialmente, culturales; entonces, como resultado de esta serie de relaciones, el paisaje no es estático, por el contrario es dinámico y está en una constante transformación, tanto en su conformación propia como en su significado mismo.
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"... Bogotá se fundó bajo los parámetros traídos por los españoles, definidos en las Leyes de Indias, en los que primaban más las características geométricas de un trazado preconcebido que las determinantes geográficas del territorio...."

"...en una conferencia expuso la necesidad que tienen las sociedades de crear monumentos, no importa el origen o el tamaño de las sociedades, éstas siempre buscan establecer monumentos...";

Opus ecológico. Una reflexión entorno al diseño de arquitectura.
Entrevistas y proyectos: Daniel Bonilla, Latitud, Giancarlo Mazzanti, Taller 301.
Arq. Leonardo Ostos, Lab arquitecto

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¿Cómo entra el componente ecológico en el diseño de arquitectura, a las distintas escalas? En un país como Colombia, rico de materia ecológica, es un tema cada vez más importante, aunque todo para explorar. La forma del ambiente, los componentes técnicos de ellos en sus materiales, la articulación de forma arquitectónica con componentes como el agua, la luz, los colores en la arquitectura. Desde las sugestiones de Salmona, pasando para la generación de los arquitectos de la generación mediana, y la nueva, se puede trazar un balance, de cómo poco a poco se insinúa una reflexión más profunda, en donde la globalización desafía la arquitectura del contexto, para aclarar sus particularidades como también a recibir contribuciones del debate mundial.
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"... La piel enrolla el proyectos, con un uso racional y creativo de los materiales, los cuales se transforman en texturas, tejidos y secuencias...."

"...Ganan quizás por esta doble componente, por un programa claro de intervenciones a inmediato, y ganan por manifestar un optimismo que no iba nada malo para una ciudad que vive prácticamente de sueños y esperanzas"

Algunas ideas sobre la sustentabilidad y las dinámicas del territorio urbano-rural en Colombia.
Liliana Giraldo, Preside facultad Ciencias del Hábitat Unisalle Bogotá

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Unas de las dimensiones más relevantes en la que se ha entendido el desarrollo sostenible tiene que ver con las consecuencias generadas por la productividad creciente con una perspectiva puramente económica, olvidando algunos aspectos que permiten el desarrollo de las personas de manera armónica con el territorio y con otros grupos humanos. En contraposición con esta visión economicista del desarrollo, Manfred MaxNeef subraya, con respecto a la sostenibilidad del territorio, que sólo cuando se empieza a sugerir que la visión social es importante en el desarrollo, la economía ha echado mano de la ecología como un salvavidas a sus planteamientos limitados macroeconómicos teniendo en cuenta aspectos que hasta el momento, eran invisibles en la contabilidad de la producción.
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"...las falta de políticas claras para la posesión y uso de la tierra y la crisis que está presente en el campo, traen graves consecuencias que hacen insostenible el territorio ..."

"...no podrá haber reformas urbanas y rurales, sociales y económicas, políticas y educativas sin una reforma ética y una arraigada esperanza..."

Sondaggi: Eco_Luoghi 2013

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Progetti di rigenerazione urbana. Ledo Prato

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Nel 2011 abbiamo dato avvio alla prima edizione di Eco_Luoghi segnalando che Società, Ambiente e Paesaggio rappresentavano allo stesso tempo i grandi temi del dibattito pubblico nel perdurare della crisi e le sfide con cui avrebbe dovuto fare i conti la cultura del progetto architettonico, incalzata dai profondi mutamenti sociali e dai nuovi bisogni (dal risparmio energetico al consumo dei suoli, dall’agricoltura biologica alla raccolta differenziata, dalle case bioclimatiche alle auto a emissioni zero). Con la seconda edizione “la prateria si è allargata”.
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"...L’ambizione di Eco_Luoghi 2013/2014 si è resa esplicita nell’invito rivolto a ingegneri e architetti, ma anche alle imprese del ciclo dell’edilizia sostenibile, a progettare un’architettura che, mantenendo i tratti della modernità e della sostenibilità... "

Un concorso per una nuova cultura urbana. Paolo Colarossi

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Assai raramente dei risultati di un concorso di urbanistica si può dire che offrano contributi significativi alla costruzione di una nuova cultura urbana. Costruzione che è necessaria, e ce lo dicono le condizioni, che tutti noi possiamo verificare quotidianamente, delle nostre città, dei territori e in generale del paesaggio italiano. Infatti, credo si possa affermare senza esagerazione che nel corso degli ultimi settanta anni sia avvenuta in Italia, ma non solo, una catastrofe urbana e paesaggistica di dimensioni enormi: quartieri carenti o privi di qualità per un buon abitare (vale a dire carenti di servizi pubblici, di spazi pubblici, di bellezza) e che si può valutare costituiscano almeno il 60-70% delle aree urbane, territori disseminati di edificazioni sgranate o di piccoli nuclei, paesaggi urbani e agricoli brutti a volte irrimediabilmente.
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"...Il principio della partecipazione responsabile degli abitanti assume particolare rilevanza, nel processo di progettazione-attuazione, nelle fasi dell’avvio delle proposte di intervento, nella definizione delle proposte preliminari e nelle fasi della manutenzione, soprattutto degli spazi pubblici...."

New Urban Metabolism. Maurizio Carta

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Le città ecologiche e resilienti del futuro chiedono un nuovo sguardo e una rinnovata ecosofia che ne riveli le preziose “riserve di resilienza”, per troppo tempo invisibili agli occhi di chi le ha guardate solo come concentrato della rendita fondiaria o come generatrici di plusvalenze finanziarie. Le cellule resilienti al mutamento (frammenti di paesaggio, lacerti infrastrutturali, quartieri un riciclo funzionale, etc.) permettono alla città di assumere forme più elastiche, meno resistenti all'innovazione e più adattative, le consentono di attivare processi capaci di gestire un numero maggiore di problemi interagenti, di coinvolgere la pluralità degli attori e i variegati arcipelaghi sociali nelle decisioni, e di attuare forme di governance in grado di equilibrare la competizione tra le città entro i sistemi metropolitani e di temperare un sempre più ampio e aspro conflitto tra visioni, soggetti, priorità e risorse. E le riserve di resilienza da cui riattivare un metabolismo urbano più creativo, intelligente ed ecologico si concentrano soprattutto nelle aree sottratte alle tensioni della rendita: le periferie in transizione, i quartieri industriali in ristrutturazione, le aree portuali e ferroviarie in fase di riciclo infrastrutturale, etc..
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Infografica sulla <em>Urban Green Revolution</em> e le azioni delle principali città che stanno attivando strategie di sviluppo ecologico (M. Carta, 2013). Infografica sulla <em>Urban Green Revolution</em> e le azioni delle principali città che stanno attivando strategie di sviluppo ecologico (M. Carta, 2013). Vulnerabilità del territorio europeo agli effetti del cambiamento climatico (fonte Espon in M. Carta, 2013). Il consumo di suolo in Italia dal 1956 al 2010 (fonte Ispra in M. Carta, 2013). I 20 indicatori/impegni della <em>Charte des ÉcoQuartiers</em> in Francia (M. Carta, 2013). København: Tredje Natura, <em>Saint-Kjelds Climate Adaptation District</em> (M. Carta, 2013). Esperimenti di nuovo metabolismo urbano per la Costa Sud di Palermo elaborate in occasione del workshop internazionale “PMO/Re-verse” (settembre 2014). Progetto di <em>blue infrastructure</em> per la Costa Sud di Palermo elaborato in occasione del workshop internazionale “PMO/Re-verse” (settembre 2014). Strategie di <em>green economy</em> per la Costa Sud di Palermo elaborate in occasione del workshop internazionale “PMO/Re-verse” (settembre 2014).

"...Dobbiamo riconoscere con maggiore responsabilità la dimensione e la portata degli effetti dell’ecologia applicata ai sistemi insediativi urbani..."

"...dobbiamo alimentare una indispensabile metamorfosi dell&rsquo;urbanistica, nella quale trovino spazio concettuale e strumenti i nuovi temi della progettazione ecologica e della pianificazione intelligente. ..."

Eco_case. Pepe Barbieri

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Guardando i prototipi dei progetti premiati nel consulto Eco_case, poggiati negli spazi dell’ex Mattatoio a Roma, non posso evitare di pensare a quella evocativa e mitopoietica immagine del Filarete, in cui Adamo scacciato unisce a tetto le mani sopra la testa per proteggersi dalle intemperie del mutevole mondo in cui è precipitato e fa così del suo corpo la prima casa: una casa/corpo. Infatti. Anche queste case in qualche modo sono case/corpo, modellate ( si potrebbe dire “di nuovo”) per interpretare ed intercettare, con la loro stessa forma e con la scelta di “materiali intelligenti” (mescolando antico e nuovo, artificio e natura) le cicliche e mobili condizioni del tempo e delle stagioni.É così che una consapevolezza della questione ambientale non si risolve semplicisticamente o soltanto con l’applicazione di un dispositivo tecnologico, ma facendo della concezione stessa della casa  - della sua stessa forma – il dispositivo ecologico per un abitare nella natura.
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"...In diverse proposte il disegno della casa coinvolge delicatamente una porzione di spazio aperto: un suolo reso attivo, proprio dal rapporto con la costruzione..."

"...con la capacità anche di attrarre l’interesse delle imprese e di saper affrontare con competenza i diversi problemi della prototipazione.

Selezione dei progetti vincitori del concorso Eco_Luoghi 2013
a cura di Michele Manigrasso e Massimiliano Scuderi

Letture

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Recensione al saggio di Carlo Donolo e Toni Federico “La questione meridionale e le smart cities”,
Rassegna Economica del Mezzogiorno.
Attilio Belli

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Carlo Donolo e Toni Federico ci propongono una riflessione di grande interesse sulla prospettiva della smartness e della sua utilizzabilità nelle e per le città meridionali. Una prospettiva che si pone tra attuale e possibile. L’attuale è la città meridionale, il possibile è la smart city. Ma oggi l’attuale è anche l’Agenda Urbana all’ordine del giorno in Italia e in Europa e il possibile è «una governance capace di sviluppare  una visione chiara e condivisa del benessere, della qualità della vita e della sostenibilità». Impresa non facile. Sia sul versante della città meridionale che dell’Agenda Urbana. E infatti  sul Mezzogiorno la conclusione degli autori è tutt’altro che ottimistica: «Troppe sagre, troppi eventi, troppi momenti, mentre l’infrastruttura resta fatiscente, tutta in un’ottica di breve periodo».
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"... ha il merito di ricostruire con la dovuta ampiezza  le possibilità e gli intralci di un percorso sulla smartness, offrendo una rassegna puntuale dell’insieme di problemi, teorici e pratici, molto oltre la retorica che ha imperversato sul tema..."

"...C’è molto da lavorare. È una battaglia anche culturale che deve impegnare pienamente tutte le discipline... "

Recensione al libro Philippe Rahm Architectes. Atmosfere costruite.
L’architettura come design meteorologico a cura di Massimiliano Scuderi.
Michele Manigrasso

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I temi dello sviluppo sostenibile hanno assunto, negli ultimi anni, un’interessante declinazione, rispetto ai mutamenti climatici in corso, perché lo scenario in cui siamo proiettati, sempre più preoccupante secondo gli esperti, mette profondamente sotto accusa le modalità attraverso cui abbiamo progettato e realizzato le città, e artificializzato il territorio. Si è aperto così un campo di ricerca vastissimo, che taglia trasversalmente tutte le scale di indagine e di intervento. Le discipline dall’architettura e dell’urbanistica, nonché tutti i saperi coinvolti nelle dinamiche territoriali, sono chiamate a rivedere i propri quadri cognitivi e a dare risposte nuove. Stanno profondamente cambiando le esigenze, in particolare dell’abitare, a favore di flessibilità e adattamento, per rispondere all’incertezza di contesti ambientali sempre più provvisori.
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1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 2_ Diurnismo. Foto di Adam Rzepka / Centre Pompidou 3_ Stanze evaporate. Sezione termica e foto di Nicolas Pauly 4_ Edificio evaporato 5_ Hormonorium. Foto di Niklaus Stauss, Zurich 6_ Parco Jade Meteo

"... Rahm analizza la forma e la funzione attraverso il prisma della scienza, dell’ecologia, della botanica, della fisiologia degli animali e delle piante e senza alcuna considerazione di natura morale o estetica...”

"...Il libro guida virtualmente il lettore in una esperienza spaziale unica perché alla ricerca di equilibri tra comfort ambientali interni ed esterni... "

Eventi

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World Urban Forum. Mario Tancredi

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Si è concluso il 7° World Urban Forum di UN Habitat, dal titolo “Equità urbana nello sviluppo. Città per la vita”. Numeri da record: 20.000 presenze da tutto il mondo, e oltre 600 attività parallele tra seminario, workshop, conferenze e mostre.
La città di Medellin dal 5 all’11 aprile 2014, ne è stata uno scenario appropriato, per le drammatiche cifre che ancora la condannano come una delle metropoli latinoamericane in cui le differenze sociali sono più marcate e profonde, e al tempo stesso la propongono come modello per le suggestive soluzioni sperimentate.
Il Forum, tra le affermazioni entusiastiche del sindaco di Medellin e le immagini di Joan Clos, presidente di UN-HABITAT immortalato mentre spalma calcestruzzo e mattoni per una casetta tra le borgate informali di Medellin, lascia grandi interrogativi più che certezze. ...leggi tutto

1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture

"... Viviamo in condizioni urbane, e forse questo è il punto, dato che vivere in centri urbani, non vuol dire vivere in città, così come vivere in condizioni urbane non vuol dire essere cittadini... "

"..Cerdà, l’artefice del piano per la Barcellona che ha inaugurato la modernità, proponendo il termine “urbanistica” per definire questo nostro stare insieme...."

Imparando dalle Favelas. Intervista a Vilson Groh. Domenico Potenza

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Si è tenuta a Pescara il 31 luglio scorso una manifestazione organizzata dal Dipartimento di Architettura in collaborazione con Missione Africa per l’inaugurazione del Laboratorio Città Informale all’interno della quale l’evento centrale è stato l’incontro con padre Vilson Groh un sacerdote che vive ed opera tra gli abitanti delle favelas di Florianopolis (Brasile) nel segno del dialogo e dell’intercultura. Il suo testo “INVESTIRE SUI POVERI. Padre Vilson Groh e il Progetto Aquilone” analizza e fa riflettere il lettore sul problema della povertà nel mondo, a partire dall’analisi dei tratti salienti della società globale contemporanea e dell’esperienza diretta del lavoro nelle favelas.
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"...nel mondo globalizzato,  è stato accertato che in Brasile sono otto milioni i bambini e gli adolescenti che vivono e dormono in strada e che l’Africa è la regione più sfruttata dell’intero pianeta..."

"... la comunità deve conquistare la convinzione di potersi trasformare in un nuovo capitale sociale..."

Absorbing Modernity. Annotazioni al margine della 14° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.
Domenico Potenza

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Una prima nota di merito da consegnare alla organizzazione di questa 14° edizione della Mostra Internazionale di Architettura è senza dubbio il nuovo ruolo assegnato ai padiglioni dei paesi partecipanti, invitati a dare il proprio contributo ad uno dei tre temi principali che hanno caratterizzato la rassegna di questa Biennale. Contrariamente a quanto ciascuno dei paesi ospiti faceva autonomamente (seppur stimolati dall’indirizzo del curatore) nelle edizioni precedenti, in questa occasione a ciascun padiglione è stato affidato il compito di raccontare, nei modi e nelle forme propri di ognuno dei curatori nazionali, il secolo della modernità assorbito negli anni tra il 1914 ed il 2014.
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"... Architetture quindi e non architetti, come era di solito accaduto nelle edizioni che hanno preceduto questa di Koolhaas e nelle quali lui stesso era sia oggetto di celebrazione, con le sue architetture globali, sia celebratore di quella globalizzazione..."

"... restituiscono un panorama significativo di alcune modalità d’intervento sul costruito..."

“Paulo Mendes da Rocha”. Una mostra alla Triennale di Milano. Domenico Potenza

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Paulo Mendes da Rocha è nato nel 1928. Ha alle spalle sessant’anni di carriera ed è tutt’ora quanto mai attivo nel suo studio situato nel centro della grande metropoli brasiliana, Sao Paulo. L’opera di Mendes da Rocha attraversa un lasso di tempo non privo di risvolti drammatici, come il ventennio di dittatura militare che ha pesantemente condizionato la sua carriera. Eppure la sua produzione è fortemente unitaria, accomunata, piuttosto che da un determinato partito formale, dalla preoccupazione per alcuni temi.
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"... invece di usare le parole, da buon architetto aveva preso un gesso ed aveva schizzato all’istante sulla lavagna un progetto per quella città...."

"... la città come palcoscenico delle attività umane e l’architettura come fondamento principale delle sue celebrazioni..."