Dossier. Bologna, piano progetti e politiche a cura di Patrizia Gabellini e Martina Massari

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Piani e progetti per la rigenerazione metropolitana
Alessandro Delpiano, Mariagrazia Ricci, Silvia Bernardi, Francesco Selmi
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Parole chiave: Pianificazione territoriale, Piano territoriale metropolitano, Città metropolitana, Rigenerazione urbana, Rigenerazione metropolitana
Keywords: Regional planning, Territorial metropolitan plan, Metropolitan city, Urban regeneration, Metropolitan regeneration

 

Abstract:

IT) A partire dall’attività di coordinamento e indirizzo della Provincia sui temi della pianificazione nei confronti dei Comuni, la Città metropolitana di Bologna sta consolidando un ruolo sempre più attivo attraverso le attività di promozione della rigenerazione urbana alla scala dell’area vasta, in forte sinergia con il Comune capoluogo. Le varie esperienze di progetti complessi di rigenerazione, culminati con i Piani Urbani Integrati nell’ambito del PNRR, sono inquadrate in un rinnovato contesto integrato di pianificazione territoriale (PTM, PSM, PUMS) e urbanistica (il nuovo PUG di Bologna) che mette al centro strategie e strumenti per attuare la rigenerazione su tutto il territorio metropolitano.


EN) The Metropolitan city of Bologna is strengthening its leadership and coordinating role for the local municipalities in the field of urban planning, following the practice of the former Province, through the active promotion of urban regeneration at a regional scale in tight collaboration with the capital city. The different regeneration projects lead by the Metropolitan city, culminating in the “Piani Urbani Integrati” which are part of Italy’s Recovery and Resilience Plan funded by the EU, take place in a new context of regional (Territorial Metropolitan Plan, Strategic Metropolitan Plan, Sustainable Mobility Urban Plan) and urban (General Urban Plan of Bologna) planning, that is focused on strategies and instruments aimed at implementing urban regeneration in the whole metropolitan area.




Un nuovo approccio metropolitano nei progetti di rigenerazione urbana

L’attuazione della Legge n. 56 del 2014 (cd. “Legge Delrio”) e il rinnovato quadro normativo regionale in materia di governo del territorio in Emilia-Romagna (LR n. 24/2017) sono certamente alla base del processo di trasformazione che negli ultimi anni ha accompagnato gli Enti locali del territorio bolognese verso una evoluzione, non solo formale, dell’assetto istituzionale e dei rapporti tra l’Ente intermedio, il Comune di Bologna e il territorio metropolitano. Alla funzione di indirizzo e coordinamento storicamente svolta dall’amministrazione provinciale nei confronti dell’attività di pianificazione dei Comuni, la Città metropolitana di Bologna ha infatti affiancato un ruolo attivo, che va consolidandosi, di promozione e governo diretto delle politiche urbane e territoriali, frutto di una lettura del territorio sempre più integrata e consapevole.
Alcune prime esperienze significative, come quelle riconducibili al cd. “Bando periferie”1, hanno segnato la nascita di un nuovo approccio, di scala territoriale, al tema della rigenerazione, tratto ormai divenuto distintivo delle attività di pianificazione condotte dalla Città metropolitana di Bologna. Il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA)2 ha inoltre rafforzato tale impostazione attraverso la creazione di una strategia unitaria metropolitana che ha attivato sinergie e progettualità di rilievo sul territorio coinvolgendo tre Unioni di Comuni dell’area metropolitana, dall’Appennino alla Bassa pianura lungo l’asse del fiume Reno. 
Attraverso il Piano Urbano Integrato (PUI)3, finanziato con risorse PNRR direttamente assegnate alle Città metropolitane, si concretizza l’idea della Grande Bologna, un progetto che nasce da una strategia di mandato del Comune di Bologna, la Città della Conoscenza, per ampliarsi e diffondersi sul territorio metropolitano. Il Piano urbano integrato della Città metropolitana di Bologna contribuisce infatti alla realizzazione e al rafforzamento della Rete metropolitana della conoscenza, puntando ad attrarre nuovi investimenti ad alto contenuto di innovazione per favorire processi di inclusione sociale e rafforzamento del tessuto democratico metropolitano.
Il PUI è declinato su ambiti territoriali tra loro eterogenei: le progettualità finanziate riguardano infatti le due grandi polarità urbane del territorio metropolitano, la città capoluogo e Imola, affiancate da interventi collocati in contesti territoriali di dimensione più ridotta, in alcuni Comuni dell’Appennino bolognese (Marzabotto, Castiglione dei Pepoli, Camugnano e San Benedetto Val di Sambro). Inoltre alcune delle aree oggetto di intervento ospitano già dei poli di eccellenza nel campo della conoscenza – come l’Accademia Pianistica all’Osservanza di Imola e il Centro ENEA del Brasimone – mentre per le altre gli interventi proposti rappresentano dei significativi inneschi e un ampliamento dell’offerta relativamente ai temi della cultura, della formazione, della ricerca e innovazione, strategici per il territorio.
Se in passato, quindi, Città metropolitana e comune capoluogo hanno attivato forme di collaborazione principalmente per la condivisione delle scelte strategiche sui grandi poli sovracomunali, la maturazione del nuovo Ente intermedio e il consolidamento del suo ruolo federante e attivo rispetto alle politiche di rigenerazione urbana del territorio metropolitano ha consentito, oltre alla realizzazione di forme di supporto nei confronti dei Comuni più fragili, di giungere ad una effettiva sinergia e ad una compiuta integrazione con la città di Bologna su politiche più ampie e trasversali, leggibile nelle progettualità emerse in questi anni.

 

Pianificazione territoriale e urbanistica per la rigenerazione della città esistente

Nel quadro di rinnovamento descritto e nell’ambito di un territorio storicamente “pianificato” come quello bolognese, assume un rilievo straordinario la declinazione del rapporto tra pianificazione e progettualità. Infatti, dentro la cornice offerta dagli strumenti di pianificazione elaborati dalla Città metropolitana di Bologna (PSM, PTM e PUMS) trovano, oggi, la giusta collocazione i progetti di rigenerazione urbana e di mobilità sostenibile attivati sul territorio, che vengono dunque sempre selezionati per rispondere a logiche di sistema e ad obiettivi di rilievo metropolitano.
Il processo di redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) ha costituito un primo laboratorio di pianificazione integrata tra il Comune di Bologna e la Città metropolitana, che si sono misurati nella pianificazione di un ambito fortemente a scala metropolitana come quello della mobilità sostenibile. 
Il Piano Territoriale Metropolitano (PTM), approvato nel maggio 2021, ha rappresentato il punto di raccordo tra il Piano Strategico Metropolitano (PSM) - cornice generale degli obiettivi da territorializzare - le scelte del PUMS. Il PTM ha operato delle scelte strategiche per il territorio incardinate attorno a cinque grandi sfide (fig. 1), mettendo al centro la sostenibilità ambientale, economica e sociale di tali scelte e la resilienza del territorio. Nello sviluppare la disciplina del territorio rurale e delle nuove urbanizzazioni il PTM ha, inoltre, voluto dare rilevanza alle specificità del territorio, facendo leva sul tema della rigenerazione urbana.

La scelta della Città metropolitana e del Comune di Bologna di procedere contestualmente al rinnovo degli strumenti di pianificazione ne ha senza dubbio amplificato le reciproche potenzialità, rendendo inoltre evidente una convergenza di obiettivi e strategie che non può che rafforzare gli effetti delle scelte di pianificazione urbanistica e territoriale. 
La visione metropolitana trova, inoltre, un fondamentale supporto nell’istituzione, da parte del PTM, del Fondo perequativo metropolitano, in cui confluiscono parte delle risorse derivanti da interventi di trasformazione su aree esterne al territorio urbanizzato oppure riguardanti poli di rilievo metropolitano (aree produttive, aree commerciali, ecc), prevalentemente collocate nel capoluogo e lungo gli assi metropolitani principali. Questo strumento ha come obiettivo la perequazione territoriale, in particolare a favore delle Unioni o dei Comuni a cui è riconosciuta una minore capacità edificatoria complessiva, nonché di quelli che subiscono significativi impatti negativi dalla realizzazione di nuove urbanizzazioni nel territorio di altri Comuni e di quelli il cui territorio, soggetto a specifici vincoli paesaggistici e ambientali, fornisce significativi servizi ecosistemici alla Comunità metropolitana. Le risorse derivanti dall’attrattività del territorio - e dunque dagli investimenti privati - permetteranno contemporaneamente un sostegno alle aree caratterizzate da maggiori fragilità sociali, demografiche ed economiche, favorendo uno sviluppo più armonico del territorio metropolitano. Attraverso il Fondo, la Città metropolitana persegue dunque la redistribuzione delle risorse in un’ottica di equità territoriale.
Le risorse raccolte dal Fondo perequativo metropolitano sono utilizzate dalla Città metropolitana per il finanziamento di proposte di Programmi metropolitani di rigenerazione presentate, nell’ambito di bandi annuali, dalle Unioni o dai Comuni dell’area metropolitana, contribuendo alla formazione di un “sistema Bologna” che sempre di più beneficerà dell’effetto territoriale della rigenerazione. All’interno della fase di sperimentazione del Fondo, nel corso del 2023 sarà pubblicato il primo bando per il finanziamento di interventi di rigenerazione urbana sul territorio metropolitano.
La Città metropolitana intende dare impulso alle politiche di rigenerazione creando i presupposti per lavorare insieme alle Unioni e ai Comuni, oltre che per i progetti strategici, anche per l’attuazione della pianificazione metropolitana; per questo ha creato le Officine di rigenerazione metropolitana (ORMe). Le esperienze di progettazione metropolitana della rigenerazione di cui si è precedentemente detto (Bando Periferie, PINQuA, PUI..) hanno infatti messo in evidenza la necessità di un investimento sulle competenze multidisciplinari del personale delle Pubbliche Amministrazioni nel campo della rigenerazione urbana, così come di una più intensa collaborazione tra Città metropolitana e Comuni, per una maggiore efficacia ed efficienza nell’ideazione e implementazione dei processi di trasformazione del territorio urbanizzato. Le ORMe hanno quindi come obiettivo quello di coordinare le progettualità in atto nel territorio metropolitano, oltre che fungere da laboratorio per l'individuazione delle future necessità di intervento, fornendo agli uffici tecnici locali formazione e consulenze sui temi amministrativi, economico-finanziari, sulle politiche per il contrasto al consumo di suolo e sulle esperienze di rigenerazione di grandi aree dismesse, così come strumenti tecnici, quali linee guida e mappatura delle aree e degli immobili dismessi. Alle Officine partecipano attivamente le sette Unioni di Comuni dell’area metropolitana, per garantire un capillare raccordo con tutto il territorio, insieme al Comune di Bologna, che può contribuire con il suo bagaglio di esperienza nella rigenerazione urbana nella sfida di rendere ordinarie le azioni di riuso dei tessuti esistenti alla scala dell’intera area vasta.

 

 

Riferimenti bibliografici: 

Città metropolitana di Bologna, 2018, Approvazione del Piano Strategico Metropolitano 2.0 (PSM 2.0) ai sensi dell'art. 12 dello Statuto della Città metropolitana di Bologna, Deliberazione di Consiglio metropolitana, n. 34.

Città metropolitana di Bologna, 2019, Approvazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della Città metropolitana di Bologna ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del Decreto Legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, Delibera di Consiglio metropolitano di Bologna, n. 54.

Città metropolitana di Bologna, 2021, Piano Territoriale Metropolitano. Approvazione del piano secondo le modalità previste dall'art. 46, comma 6, L.R. 24/2017, Delibera di Consiglio metropolitano di Bologna, n.16.

Città metropolitana di Bologna, 2021, Approvazione delle tre proposte da presentare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell'ambito procedura indetta con Decreto interministeriale n. 395, del 16 settembre 2020, firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 16 novembre 2020, relativo al "Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare", Atto del Sindaco metropolitano di Bologna, n. 63.

Città metropolitana di Bologna, 2022, Partecipazione della Città metropolitana di Bologna al finanziamento di «Piani Integrati - M5C2 - Investimento 2.2» da parte del Ministero dell'Interno ai sensi dell'art. 21 Dl 152/2021 convertito in Legge n. 233 del 29 dicembre 2021. Approvazione del Piano Integrato "Rete metropolitana per la Conoscenza. La Grande Bologna", Atto del Sindaco metropolitano di Bologna, n. 46.




Note

1 Il DPCM 6 dicembre 2016 ha approvato il finanziamento per circa 40 milioni di euro di 28 interventi sul territorio della Città metropolitana di Bologna nell’ambito del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

2 Il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), avviato con la Legge di bilancio 160/2019, è stato successivamente finanziato con risorse PNRR, e comprende le 3 proposte della Città metropolitana di Bologna approvate con Decreto Ministeriale n. 383 del 7 ottobre 2021 per un totale di circa 45 milioni di euro.

3 Con il Decreto legge n.152 del 6 novembre 2021, convertito in Legge n.233 del 29 dicembre 2021, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono state assegnate alle Città metropolitane le risorse per l’attuazione della linea progettuale «Piani Integrati - M5C2 - Investimento 2.2», per un ammontare complessivo pari a 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026, di cui 157,34 milioni di euro alla Città metropolitana di Bologna. Tali risorse sono destinate alla realizzazione di progetti volti a favorire una maggiore inclusione sociale riducendo l’emarginazione e le situazioni di vulnerabilità, promuovendo la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche.

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