Fiume come paesaggio (premio europeo)

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Il fiume come paesaggio
L’esperienza di Rouen lungo la Senna
Tiziana Casaburi PDF




Parole chiave: Lungofiume, parco lineare, Senna, Rouen.



Abstract:

In occasione della VI edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, ha ricevuto una menzione speciale il progetto “Riconquistare le banchine della Senna a Rouen attraverso lo sviluppo di un grande lungofiume”, presentato dalla Città Metropolitana di Rouen, in Normandia, già vincitore del francese Grand Prix national du paysage.
Il parco lineare e la passeggiata sulle rive del fiume, pensati dallo studio Jacqueline Osty&Associates, soddisfano pienamente l’obiettivo di aprire la città ad un nuovo grande paesaggio, rivelando la particolare identità dell’area lungo la Senna, che combina un’atmosfera bucolica alla testimonianza dell’articolata storia urbana di questo comparto, ricco di monumenti industriali.




In Francia le attuali politiche di pianificazione prestano particolare attenzione alle azioni di protezione, gestione e pianificazione, da attuare attraverso la collaborazione fra le Amministrazioni pubbliche, i privati e le comunità cittadine, anche tramite partenariati in grado di affrontare le questioni territoriali sotto ogni punto di vista, dando voce, per quanto possibile, a tutti gli attori coinvolti (Poirson 2018) 1.
La protezione dei paesaggi naturali, rurali, urbani o peri-urbani, preziosi riserve della biodiversità, è una questione cruciale per l’amministrazione francese, che ha fatto propria questa convinzione lanciando nel 2018 il suo piano sulla biodiversità 2. L’ambizioso progetto richiama la necessità di dotare il cuore delle città di spazi naturali, al fine di migliorare il benessere e la qualità della vita dei cittadini. Grazie ad ampie aree verdi è possibile ridurre le isole di calore prodotte dall’inquinamento cittadino, mantenere una fauna e una flora diversificate, ridurre i rischi naturali e promuovere il benessere dei residenti; in altre parole costruire città più vivibili.
Tali politiche sono state promosse anche in occasione del Grand Prix national du paysage, organizzato ogni due anni dal Ministero della transizione ecologica e inclusiva; un'opportunità per evidenziare approcci e risultati esemplari in questo settore. L’evento è anche espressione dell’importanza attribuita alla sinergia fra i vari attori nel processo di trasformazione dei territori.
In effetti le stesse politiche sono eco di una tendenza diffusa ormai anche nell’Unione Europea. Per le sue caratteristiche innovative, testimoni di un nuovo approccio verso le politiche territoriali, il  progetto “Riconquistare le banchine della Senna a Rouen attraverso lo sviluppo di un grande lungofiume”, presentato dalla Città Metropolitana di Rouen, in Normandia, vincitore del francese Grand Prix national du paysage del 2018, ha ricevuto una menzione speciale anche in occasione della VI edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Con il lungofiume di Rouen, viene premiato un esempio virtuoso di intervento su vasta scala, che mira ad unire le due sponde della Senna e si fonda su una gestione sinergica del progetto, ad opera degli studi Jacqueline Osty and Associates e In Situ con la Pubblica Amministrazione di Rouen.
Il parco lineare e la passeggiata sulle rive del fiume, molto apprezzati soprattutto dai Rouennais, soddisfano perfettamente l’obiettivo dell’idea iniziale: aprire la città ad un nuovo grande paesaggio, rivelando la particolare identità dell’area lungo la Senna, che combina un’atmosfera bucolica alla testimonianza dell’articolata storia urbana, ricca di monumenti industriali. Ciò rafforza l'ambizione del progetto urbano, determinato a sviluppare la parte occidentale della città e la costa meridionale del lungofiume, segnato dalle stimmate del suo passato industriale. La metamorfosi dell’area si è attivata attraendo la Senna all'interno del distretto urbano e spingendo il sobborgo esistente verso le rive del fiume (fig. 1).
Una passeggiata, lunga quasi tre chilometri, ha radicalmente trasformato questo brano di città; da zona ormai dismessa, lontana dalla quotidianità cittadina, a luogo di aggregazione e attività. Un grande parco, con i suoi alberi e gli ampi prati, sostituisce i brownfields, i parcheggi, gli spazi inquinati.
Il fulcro dell’innovativo progetto è stata soprattutto la trasformazione della penisola di Rollet, all'estremità occidentale. Del suo passato industriale l'ex "isola del carbone" ha conservato solo le sue rotaie, per diventare uno spazio naturale con un'atmosfera a volte selvaggia, a volte intima, che dialoga con i monumenti portuali, il grande ponte Flaubert, il fiume che qui diviene più ampio e le verdi colline sulla sponda opposta.
La scommessa iniziale era di portare la vita cittadina in questi spazi abbandonati, che nascondevano, tuttavia, enormi potenzialità naturali, arricchite dalla vista panoramica della cattedrale e del centro storico.

La nascita del progetto di riqualificazione delle rive lungo la Senna


Prima di espandersi e diventare una metropoli, nel 2015 l’autorità intercomunale di Rouen era priva di competenza in materia di spazi pubblici. Tuttavia, dalla metà degli anni 2000, alcuni siti importanti sono stati dichiarati di interesse per la comunità, come, ad esempio, la sequenza delle banchine della Senna. Allo stesso tempo, è stato condotto un ampio studio strategico di pianificazione urbana su un’area di ottocento ettari nei distretti occidentali di Rouen, fino a Mont-Saint-Aignan e Canteleu. Ne sono scaturite due importanti decisioni: la creazione del distretto di Luciline, sulla riva destra, e, in continuità con questo, un nuovo disegno delle banchine sulla riva sinistra, integrando la futura presenza dell’eco-quartiere di Rouen-Flaubert. Le scelte successive hanno portato alla individuazione di due diversi nuclei operativi per le banchine sulla riva sinistra; l’amministrazione comunale è responsabile dello sviluppo a monte del ponte Guillaume-le-Conquérant, mentre la comunità metropolitana si occupa della zona a valle del ponte e della definizione di un piano guida e l'attuazione del quartiere di Rouen-Flaubert. Da questo assetto si è delineata una sfida importante sin dall'inizio: garantire che l’assetto operativo non causasse la perdita della visione globale. Questo anche in ragione del fatto che due distinti bandi di gara hanno portato alla scelta di due diversi team di gestione del progetto per le banchine; lo studio In Situ da una parte e quello di Jacqueline Osty e associati dall’altra, responsabili anche del futuro distretto di Rouen-Flaubert, e quindi della progettazione di una nuova centralità metropolitana.
Dunque l'ambizione di riconquistare i distretti occidentali di Rouen fa parte degli strumenti di pianificazione urbana già dai primi anni Duemila.
La ricerca progettuale ha adottato il paradigma della resilienza per:

Questo ambizioso progetto ha richiesto il partenariato fra pubblico e privato, per affrontare con mezzi adeguati le sfide urbane e ambientali presentate nel corso della sua realizzazione per la riconquista dei distretti occidentali in continuità con il centro storico della città. Come anticipato, nel Masterplan si parlava anche dello sviluppo di una vasta area multifunzionale di quasi novanta ettari sulla riva sinistra della Senna, in corrispondenza del ponte Flaubert, negli spazi prima occupati dalle attività industriali.
“Dopo cinque anni di dibattiti, il piano generale votato nel 2001 ha adottato come asse centrale di sviluppo la creazione di due nuovi distretti: Luciline, sulla riva destra e Rouen-Flaubert, sulla riva sinistra. Dal 1995, ho avuto la convinzione che fosse necessario trasformare le rive della Senna in un grande parco urbano pur sapendo che ci sarebbero voluti venti anni” affermò il Sindaco di Rouen (Loubière 2018).
I nuovi quartieri erano previsti in connessione con il centro della città, rendendo la Senna un elemento unificante grazie al collegamento urbano fra le due sponde. Per realizzare un simile progetto era necessario considerare nuovi sistemi di uso delle rive del fiume, e dotare l’area di servizi e infrastrutture adeguati. Nel corso degli anni le banchine di Rouen sono state abbandonate, per lasciare il posto ad un ampio parcheggio e alla fiera di Saint-Romain un mese all’anno.
La riflessione sulla riva sinistra ha condotto a sviluppare un grande sistema di “parco portuale”, che offre numerose e variegate possibilità di utilizzo.
Secondo Gilles de Beaulieu, project manager per i paesaggi presso il Ministero della transizione ecologica e inclusiva, “la nozione di paesaggio è ancora troppo spesso ridotta alla sua sola dimensione estetica. Tuttavia, il paesaggio è un riflesso della società e, come tale, è in continua evoluzione sotto l'effetto del cambiamento degli stili di vita. Questo è il motivo per cui l'essenza stessa della politica del paesaggio è quella di essere un approccio progettuale per passare da cambiamenti in corso a cambiamenti scelti. Ciò è particolarmente vero in un contesto di transizione energetica, che richiede una profonda trasformazione della società” (Loubière A. 2018b).
È in questa prospettiva che il Ministero promuove l'approccio dei "Piani paesaggistici" dal 2013, attraverso un invito a presentare progetti che comprendano una componente di analisi, una dichiarazione degli obiettivi di qualità del paesaggio e un piano d'azione efficace. L’intento è di identificare le criticità del territorio per superarle progressivamente, riunendo tutti gli attori coinvolti attorno a un progetto comune, in grado di incarnare l'interesse generale.
“L'approccio del paesaggio è inseparabile dalla costruzione del progetto politico locale”. Il piano paesaggistico, in sostanza, deve diventare un documento di orientamento politico (Ippolito 2017).

I due Eco-quartieri lungo il fiume: Luciline e Rouen-Flaubert

Grazie ai finanziamenti accordati dalla Banca Europea degli investimenti (BEI) 3, il progetto nazionale di comunità metropolitana Rouen-Elbeuf-Austreberthe 4 ha previsto anche la realizzazione dei due ecoquartieri, Rouen-Flaubert e Luciline, promossi rispettivamente dalla Mètropole Rouen Normandie e dalla Città di Rouen.Questi due “distretti intelligenti” sono stati progettati per ospitare circa tredicimila persone e sono stati organizzati con soluzioni mirate a favorire la mobilità sostenibile, sia pedonale che ciclabile. Sono previste inoltre le più moderne tecnologie per migliorare l’efficienza energetica e la qualità della vita, grazie anche alla creazione di aree verdi attrezzate e della rete a banda ultra larga sia fissa che mobile, per offrire ad aziende e cittadini servizi di ultima generazione, riferiti in particolare alla economia digitale (Riva et al. 2015, p. 79).
Anche le residenze sono state progettate secondo i criteri dello smart building, rispondendo agli obiettivi del progetto europeo “Future Cities – urban networks to face climate changes” 5.
“Distretti intelligenti, più inclusivi, per tutti, che scommettono sul rapporto sostenibile tra ambiente urbano e naturale, dove famiglie, bambini, possano condividere soluzioni per migliorare la qualità della vita” (Riva et al. 2015, pp. 79-80).
Allo stato attuale l’Eco-distretto Luciline-Rives de Seine risulta servito da tre linee di trasporto pubblico, che arrivano anche al Docks76, un centro commerciale-ricreativo, e alle altre strutture sportive e ricreative, come il Kindarena Sports Palace. La predominanza del corso d’acqua e delle aree naturali ha favorito la realizzazione di un quartiere dal basso impatto ambientale, in cui è limitato il consumo di suolo in favore di spazi verdi anche attrezzati.
Come nel caso precedente, anche il distretto di Flaubert è stato ideato favorendo lo sviluppo sostenibile con un innovativo sistema tecnologico. Il progetto urbano è stato affidato al team di Osty nel 2008. La presenza dei due distretti accresce la complessità del progetto urbano. La riconquista della riva sinistra della Senna non è, dunque, solo un progetto paesaggistico, ma un disegno di più ampio respiro, che si pone l’obiettivo di connettere i nuovi quartieri alla città storica e alle attività industriali e portuali situate nelle immediate vicinanze.
Il progetto è organizzato attorno ad alcuni elementi predominanti, in particolare la grande piazza che gestisce i flussi e compone un ingresso cittadino; e un canale che raccoglie gran parte dell'acqua piovana e contribuisce a strutturare le aree verdi che connettono il nuovo distretto con il fiume.
I lavori sono iniziati nel 2019-2020. SPL Rouen Normandie Aménagement lavora sui novanta ettari dell'intero progetto, con metodi operativi e strumenti che si adeguano di volta in volta al contesto territoriale. Il costo del progetto, compresa la trasformazione delle sponde della Senna, è ora stimato in 250 milioni di euro, con una quota considerevole investita nelle infrastrutture.
Il programma "City of Tomorrow, Investments for the Future” (PIA), pilotato dal Segretariato Generale per gli Investimenti e gestito per conto dello Stato dalla Banque des Territoires della Caisse des Dépôts, ha dedicato più di 4,8 milioni di euro per l'eco-quartiere Flaubert, finanziando numerose azioni, come il laboratorio ecologico di quindici ettari sulla penisola di Rollet, la strategia energetica dell'eco-quartiere, la progettazione di un sistema di illuminazione pubblico esemplare, la limitazione delle emissioni di gas serra, e infine la produzione di "108", un edificio innovativo che intende porsi come punto di riferimento per la metropoli di Rouen Normandia. Il PIA contribuisce, a rendere questo distretto un esempio virtuoso in termini di controllo del consumo di risorse e di energia, nonché di salvaguardia dell'ambiente.
La gestione delle risorse idriche è particolarmente pregevole. Una cornice verde costituita da grandi vallate delimitate da alberature raccoglie l'acqua piovana, protegge la biodiversità e gestisce i rischi legati all'acqua. Il sistema prevede la costruzione di un canale che offre una prospettiva sulle banchine della Senna. Questo complesso piantumato fornirà un collegamento naturale tra il distretto, le banchine della Senna e il centro città sulla riva sinistra.
Ad arricchire l’offerta paesaggistica sono stati previsti quattro edifici destinati a servizi, alcuni già realizzati, altri in fase di completamento.
Fra le opere completate ricordiamo:

Sono ancora in fase di realizzazione:

Il paesaggio fluviale

L’aspetto paesaggistico è stato curato per far penetrare progressivamente la natura nel cuore della città, attraverso una transizione graduale che porta i cittadini dal centro storico al lungofiume. Lungo tutto il percorso l’arredo urbano della passeggiata si inserisce sobriamente anche con elementi che richiamano l’identità industriale del luogo.
Da monte a valle, infatti, il disegno offre una passeggiata in tre sequenze che descrivono il passaggio progressivo di un ambiente fluviale verso un contesto industriale.
Di fronte alla costa di Sainte-Catherine e alla Cattedrale, il lungofiume si estende per un chilometro con un percorso fra i platani, scandito da tre ponti, che lo caratterizzano in tre aree distinte.

A monte, il prato di Saint-Sever si apre sulla Senna. La banchina, riprofilata a gradini e circondata da salici, consente di avvicinarsi all’acqua in modo naturale (fig. 3).
A valle nell’area di Claquedent, il progetto offre spazi ludici e per i bambini. La spianata dei Mariniers combina distese erbose, pioppeti e uno spazio per il gioco (fig. 4).
Il grande molo, infine, dà accesso al bordo della banchina, offrendo una originale visuale della sponda opposta.
Sono controllate persino le inondazioni dovute alla morfologia del territorio intorno al Presquile Rollet notevolmente soggetto alle maree. L’intento era quello di lasciare al corso d’acqua il suo naturale respiro, senza danneggiare le infrastrutture realizzate con il nuovo assetto; le esperienze del giugno 2016, e di gennaio e febbraio 2018 sono la prova della riuscita dell’esperimento.

Il paesaggio, uno strumento di progetto al servizio dei territori.


Al centro della metodologia del piano paesaggistico è un approccio globale, che deve intervenire a monte dei processi decisionali. Il suo obiettivo è rafforzare il progetto politico in considerazione degli interessi particolari e costruire politiche pubbliche che integrino in modo più generale e coerente le sfide presentate dalle transizioni, siano queste economiche, sociali, culturali o climatiche (Ippolito 2014). L'obiettivo ultimo è di creare collegamenti tra le componenti geografiche, funzionali e spaziali del territorio.
Agire in un mondo sempre più complesso comporta l'identificazione e la comprensione di tutte le relazioni di causa ed effetto che regolano il funzionamento dei territori; a partire dai sintomi per tornare alle cause o anticipare le conseguenze indotte da ogni decisione (è il caso delle azioni di prevenzione). Queste misure forniscono una solida base per fare scelte politiche informate e agire in buona coscienza (Giovinazzi 2007, p. 137).
Con tale approccio diventa possibile creare collegamenti tra passato, presente e futuro. Infatti, identificare e comprendere i fili comuni che hanno presieduto i destini del territorio significa rafforzare la sua capacità di identificarsi nella storia e in uno spazio geografico. Questo porta a dare un senso all'azione pubblica, basandola sull'identità del territorio e sulla consapevolezza che i valori che incarna possono persistere anche in un ambiente in costante cambiamento. Infine, si rende necessaria la creazione di collegamenti tra individui o gruppi di individui con interessi talvolta contraddittori, invitandoli a trascendere gli interessi particolari. La pianificazione territoriale e il progetto politico sono inseparabili.
Questo punto di vista mira a staccarsi dai meccanismi che portano all'applicazione di piani di sviluppo standardizzati sul territorio. Il cuore di questo approccio è infatti di riscoprire la identità profonda del territorio, non per uno scopo di mera conservazione, ma, al contrario, in una logica di appropriazione, che considera la propria storia e la propria morfologia, ma è rivolta verso il futuro (De Beaulieu 2018; Imbesi 2012).
Nelle città di oggi le azioni sugli spazi aperti collettivi si integrano sempre più con quelle sugli spazi residenziali, del lavoro, del tempo libero, della mobilità, al fine di ricercare una qualità ecologica, estetica e funzionale per le forme della città e del territorio (Marchigiani 2005, p. 10).
L'esperienza di progetti come il lungosenna a Rouen conferma che appropriati interventi paesaggistici sono capaci di rendere le aree lungo i fiumi spazi di libertà ad ampio respiro nel caotico tessuto urbano circostante, incontrando rapidamente anche il favore del pubblico, che torna a dare nuova vitalità a questi luoghi preziosi, riscoperti grazie alla loro rigenerazione.
La riqualificazione urbana e il progetto di paesaggio sono da considerare come due dimensioni operative che devono essere strettamente interconnesse.
Al centro della riflessione è comunque la necessità di individuare azioni strategiche capaci di valorizzare le relazioni territoriali, ricucendo i frammenti del tessuto urbano anche grazie agli spazi non costruiti della città, spesso in stato di abbandono, ma che rappresentano una preziosa risorsa per la costruzione della città del futuro.




Note

1. Brune Poirson, Sottosegretario di Stato, Ministro per la transizione ecologica e inclusiva.
2. Il 4 luglio 2018 Nicolas Hulot, Ministro della Transizione ecologica e solidale della Francia, ha presentato il Piano d’azione per la biodiversità.
3. Molti sono gli investimenti della BEI destinati a progetti nazionali e locali di smart city, innovazione infrastrutturale, rigenerazione urbana, contrasto ai cambiamenti climatici e valorizzazione del patrimonio ambientale (Riva et al. 2015, p. 79).
4. Promosso dal sindaco Yvon Robert durante il mio primo mandato come sindaco (1995-2001), lo sviluppo del nuovo piano generale per la pianificazione territoriale (SDAU) per l'agglomerato di Rouen-Elbeuf, che non era ancora strutturato in un'unica organizzazione intercomunale. Questa SDAU ha interessato 66 comuni in rappresentanza di 476.000 abitanti e ha anticipato il territorio dell'attuale area metropolitana di Rouen (Loubière A. 2018a).
5. http://www.future-cities.eu/




Riferimenti bibliografici
De Beaulieu G. (2018), Politiques du paysage: démarches et recherches, in “Urbanisme” n. 65/2018, Les reconquetes urbaines / grand prix national du paysage, Publications d'architecture et d'urbanisme, Parigi, p. 45
Giovinazzi O. (2007), Città portuali e waterfront urbani: ricerca bibliografica, Centro internazionale città d'acqua, Venezia.
Imbesi P. N. (2012), Il “riqualificar facendo” e le aree dismesse: Il senso di un'esperienza di progettazione partecipata, Gangemi Editore, Roma.
Ippolito A. M. (2017), Pensieri di paesaggio: un itinerario lungo vent'anni, FrancoAngeli, Milano.
Ippolito A. M. (2014), (a cura di) Spazi urbani aperti, strumenti e metodi di analisi per la progettazione sostenibile, FrancoAngeli, Milano.
Ippolito A. M. (2006), Il parco urbano contemporaneo, notomia e riflessioni, Alinea, Firenze.
Loubière A. (2018a), Du tramway aux rives de Seine, comment Rouen s’est transformée,  in Urbanisme n. 65/2018, Les reconquetes urbaines / grand prix national du paysage, Publications d'architecture et d'urbanisme, Parigi, pp. 14-15.
Loubière A. (2018b), La démarche paysagère dans la planification in Urbanisme n. 65/2018, Les reconquetes urbaines / grand prix national du paysage, Publications d'architecture et d'urbanisme, Parigi, pp. 46-47.
Marchigiani E. (2005), Paesaggi urbani e post-urbani: Lyon e IBA Emscher Park, Meltemi, Roma.
Poirson B. (2018), Pour des paysages vivants, in Urbanisme n. 65/2018, Les reconquetes urbaines / grand prix national du paysage, Publications d'architecture et d'urbanisme, Parigi, pp. 2-3.
Riva Sanseverino E., Riva Sanseverino R., Vaccaro V. (2015), Atlante delle smart city. Comunità intelligenti europee ed asiatiche: Comunità intelligenti europee ed asiatiche, FrancoAngeli, Milano.

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