Ljubljana on the Way to a Sustainable City a cura di  Domenico Potenza

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Architettura contemporanea a Lubiana
Robert Potokar
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premessa
quale è il modo migliore per presentare gli ultimi  anni di architettura contemporanea a Lubiana? Una possibilità è quella di selezionare un numero di architetture che hanno maggiormente segnato questo ultimo periodo, una sorta di guida sintetica dell’architettura degli ultimi anni. Un'altra opzione è quella di selezionare solo alcune opere, pietre miliari architettoniche che hanno lasciato una impronta significativa nella città. Abbiamo optato per la seconda possibilità  e, allo stesso tempo, abbiamo deciso di non partire da Fabiani, Vurnik, Plečnik, Ravnikar o Mihevc - gli architetti che hanno lasciato un segno importante sulla città - ma presentare alcune opere recenti a partire dalla fine degli anni ’70.

 

Il Centro Internazionale delle Telecomunicazioni, 1978
Architetto: Milan Mihelič - Località: via Cigaletova 15

La prima è quella dell’architetto Milan Mihelič, il Centro Internazionale per le Telecomunicazioni, che ha vinto il concorso per il progetto per la Porta Nord della città di Lubiana. Solo due progetti di questa proposta sono stati effettivamente realizzati: la torre SCT sul lato occidentale della strada e l’ampliamento dell'edificio della Posta. La facciata ricurva del palazzo, un superbo esempio di architettura del tempo (questa architettura risale a più di 40 anni fa), che introduce alla architettura contemporanea del 21° secolo.(fig.1)(fig.2)

La Camera di Commercio e dell'Industria della Slovenia, 2000
Architetti: Jurij Sadar e Boštjan Vuga - Località: 13 Dimičeva via

Un altro progetto innovativo è stato completato alla fine del 2000, la Camera di Commercio della Slovenia (di Sadar Vuga Architects). Questo progetto ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta per l'architettura slovena contemporanea, sia sul piano concettuale sia su quello più propriamente architettonico e costruttivo. Una pietra miliare sulla quale molte generazioni di architetti sloveni si sono formati.(fig.3)(fig.4)

Tre Case sulla strada Jurčkova, 2009
Architetto: Jože Peterkoč - Località: Jurčkova Street 24, 24a, 24b, Lubiana

Per l’architettura residenziale la scelta è ricaduta su una tipologia meno diffusa: un progetto per tre case unifamiliari che mostra come aumentare la densità nelle aree residenziali, ma allo stesso tempo continuare a costruire unità abitative individualizzate, seguendo il sogno della maggior parte degli sloveni di avere una casa di proprietà con un giardino privato. Il progetto di Jože Peterkoč del 2009 in uno stile puro, si distingue per il linguaggio architettonico contemporaneo, lasciando un segno bianco in mezzo alle paludi di Lubiana.(fig.5)(fig.6)

Centro culturale e pastorale della Chiesa Ortodossa di Lubiana, 2011
Architetto: Atelje Neapolis - Borut Simič, Janez Žerjav - Località: Prešernova Street, Lubiana

Relativamente sconosciuto e meno pubblicizzato è il progetto per il Centro Religioso eretto accanto alla chiesa ortodossa di Lubiana. Il lavoro dell'architetto Borut Simič dal 2011 è riuscito a stabilire una nuova comunicazione tra l'architettura esistente tradizionale della Chiesa ortodossa, il parco, il verde intorno ed un cubo di vetro, puro e minimalista. Lo spazio interno, invece, interpreta con estremo rigore i canoni della iconografia ortodossa.(fig.7)(fig.8)(fig.9)

Situla, complesso residenziale e commerciale, 2013
Architetto: arhitekti Bevk Perović - Località: Vilharjeva ulica, Lubiana

Infine il progetto de La Situla, completato nel 2014, ma solo in parte abitato, rappresenta un nuovo punto di riferimento per la città, una misura audace di qualità in un ambiente degradato nell’area della stazione ferroviaria. Bevk Perović architetti sono effettivamente riusciti a raggiungere questo obiettivo, la Situla è l'unico progetto realizzato nel nuovo piano urbanistico che prevede una nuova  stazione ferroviaria e degli autobus, nonché nuovi spazi commerciali e residenziali. A causa della crisi e del conseguente periodo di austerità, il progetto si è interrotto, impedendo comunque la realizzazione di nuovi volumi commerciali forse troppo invasivi per la città.(fig.10)(fig.11)(fig.12)(fig.13)

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