Ljubljana on the Way to a Sustainable City a cura di  Domenico Potenza

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La sistemazione della Ljubljanica di Vesna e Matej Vozlic
Andrej Hrausky
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Nel 2012 la città di Lubiana ha ricevuto il Premio Europeo per lo Spazio Pubblico Urbano, un premio prestigioso per la sistemazione del centro città e degli spazi lungo il suo fiume, un premio al quale i progettisti Vesna e Matej Vozlic hanno dato un contributo di grande rilievo. Un lavoro a più tappe, iniziato già nel lontano 1991 (nel 1994 hanno ricevuto la Medaglia Plecnik per la sistemazione dell’argine Cankar). Un lavoro che li ha visti misurarsi con l’impianto urbano lasciato in eredità da Plecnik, con il quale si sono dovuti confrontare, nel rispetto della tradizione del grande maestro e con la necessità di traghettare oltre le sue idee.
Le città sono spesso fondate sui fiumi e la Lubianica ha dato un forte carattere, nel tempo, alla formazione della città sin dalle sue origini, anche se nel tempo il fiume ha perso la sua originaria funzione fino a diventare un pericolo a causa delle sue continue esondazioni. All’inizi del ‘900 un progetto di irrigimentazione delle acque, condotto dall’architetto Alfred Keller, ha costretto il fiume a scorrere in alte rive di cemento (nella parte storica della città), consegnandolo nella dimensione in cui ancora oggi lo vediamo. Successivamente l’architetto Joze Plecnik (a partire dal 1928) ha riconsegnato al fiume tutta la sua potenzialità di infrastruttura urbana, realizzando ponti monumentali come piazze in affaccio sull’acqua, a sistemato i suoi argini e riqualificato gli affacci lungo tutto il suo percorso storico urbano.(fig.1)

1_Le prime sistemazioni, Cankarjevo e Hribarjevo
dopo la dichiarazione di indipendenza della Repubblica Slovena, la municipalità decise di continuare la sistemazione delle rive della Lubianica avviata da Plecnik, affidando allo studio degli architetti Vesna e Matej Vozlic la sistemazione degli argini Cankar e Hibar Il primo sul lato destro ed il secondo sul lato sinistro del fiume (rispetto allo scorrimento dell’acqua). (fig.2)(fig.3)(fig.4)(fig.5)Una sistemazione compresa tra il Triplo ponte ed il ponte Sustar, con l’affaccio di tre importanti riqualificazioni operate proprio da Plecnik come la facciata della Philarmonica Slovena, Il Teatro Scala e la Scala Gerber. I progettisti assecondano l’idea di Plecnik di trasformare il fiume nell’arteria pubblica principale della città, utilizzando motivi e caratteri del linguaggio architettonico del Maestro sloveno per proporre il proprio lavoro, con nuove pavimentazioni, gradonate ed affacci sul fiume che costituiscono un nuovo valore urbano al centro della città.(fig.6)(fig.7)(fig.8)(fig.9)

2_La piazza Dvorni
prima dell’intervento di Vesna e Matej Vozlic , la piazza Dvorni era un parcheggio che degradava verso il fiume, con il loro progetto l’area muta radicalmente il suo aspetto, trasformandolo in un salotto urbana con terrazze gradonate che scendono dolcemente fino all’argine della Lubianica. Un nuovo spazio per guardare e godere la vista della città di fronte alla collina del Castello, con una parte terminale in legno che si offre occasionalmente come palcoscenico per spettacoli all’aperto. Nella parte superiore viene ricollocato il monumento dello scultore Janez Boljka, come punto di fuga essenziale (così come era nello stile originario di Plecnik) per la riqualificazione dello spazio.(fig.10)(fig.11)(fig.12)

3_Le rive del fiume
la nuova sistemazione degli argini, sul lato Hribar, segue l’idea di Plecnik di privilegiare l’affaccio sull’acqua. La pavimentazione in pietra locale accompagna il lungofiume fino all’incrocio con la piazza nuova, dove una antica fontana barocca, viene riposizionata come cerniera e punto di collegamento tra la passeggiata sull’argine e l’apertura della piazza. La piazza degrada, poco a poco, fino a scendere con gradonate in pietra alla quota dello scorrimento dell’acqua, ricongiungendosi al vecchio percorso ipotizzato dallo stesso Plecnik. Il percorso si snoda lungo la riva con attrezzature e sedute accoglienti fino a risalire, piano piano, alla quota del ponte Zois.(fig.13)(fig.14)(fig.15)(fig.16)

4_La Piazza Nuova
quest’ultima sistemazione della Piazza Nuova riprende la trama dell’originario disegno di Joze Plecnik, che collega questo spazio fino all’ingresso della Biblioteca Nazionale della città. La sistemazione asimmetrica della piazza rispetto all’affaccio della Biblioteca è risolta dalla collocazione di un albero che ne determina il riequilibrio. Anche in questo caso gli architetti utilizzano una modalità molto cara al Maestro sloveno, che amava guidare l’occhio degli abitanti, offrendo ogni volta motivi ed occasioni per inquadrare in maniera scenografica la sequenza delle architetture ed il suo fondale.(fig.17)(fig.18)(fig.19)

Nella riqualificazione di tutti gli spazi realizzati dai progettisti lungo gli argini della Lubianica, grande rilievo ha avuto l’utilizzazione dell’impianto del verde, seguendo le direttrici principali che dal Parco di Tivoli conduce alla collina del Castello e la strategia di Plecnik che usava le alberature come elemento di disegno dello spazio pubblico urbano. Hanno infatti ripristinato i pioppi piantati dallo stesso Plecnik ed hanno arricchito i propri spazi con nuove alberature di platani, catalpi e castagni. Le betulle fanno da sfondo alle nuove sistemazioni, rendendo l’ambiente più gradevole, senza mai essere superficiali, tutt’altro, hanno disegnato ogni singolo dettaglio delle pavimentazioni e delle sistemazioni degli arredi convinti, come diceva Mies che “Dio è nel dettaglio” e, come accade per la cultura architettonica, la qualità si vede dai dettagli.

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