Ljubljana on the Way to a Sustainable City a cura di  Domenico Potenza

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Lubiana, il fiume e i progetti di AtelierArhitekti
Jurij Kobe
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Il rapporto tra il fiume Lubianica e la città è un rapporto molto antico fin dai tempi preromani ed ancora per tutto il medioevo quando le acque venivano utilizzate per il commercio. Con la introduzione della ferrovia nel XIX secolo, il fiume perde la sua originaria importanza commerciale trasformandosi, poco a poco, in un luogo di piacere. Un importante momento di riqualificazione dei suoi argini si è avuto in seguito al terremoto del 1895 ed all’aiuto Reale viennese che contribuì alla realizzazione di nuovi edifici lungo il suo percorso urbano.
Tuttavia la storia del fiume ed il suo carattere più evidente, è legata al grande lavoro di Joze Plecnik ed ai suoi numerosi progetti e realizzazioni, capaci di andare ben oltre la sistemazione dei suoi argini e la realizzazione dei ponti, restituendo il fiume alla città trasformato nel principale spazio pubblico urbano. Il grande patrimonio naturale ed architettonico del fiume ha assunto un ruolo fondamentale per la città, dal quale anche i nostri progetti hanno tratto beneficio.
Il nostro lavoro è informato da grande semplicità e da grande rispetto per la natura del fiue e per le trasformazioni già presenti sulle sue sponde. Un lavoro (come scrive il Vasari) che si è misurato con le sue preesistenze, provando a stabilire un dialogo fruttuoso tra l’esistente  e le nuove opportunità di trasformazione. Un approccio che prova a mettersi in ascolto, senza necessariamente dare risposte affrettate e complesse, lasciando spazio ai fruitori ed a chi verrà dopo di noi, creando le occasioni per cui ciascuno possa trovare il proprio modo di utilizzare lo spazio, secondo le proprie necessità.

Ponte e Parco Kolezija
un piccolo ponte risistemato dentro il suo originario deflusso delle acque ed un parco attrezzato, in un area a ridosso del centro città, soprattutto per il ristoro dei residenti e delle persone anziane che utilizzano questi luoghi. Grandi stanze a cielo aperto sono attrezzate con strutture e servizi nel verde circostante.(fig.1)(fig.2)

2_Ponte della Gradascica
il nuovo ponte si trova in una delle principali porte di accesso alla città da ovest, il progetto non si limita a dare sistemazione all’attraversamento dell’affluente della Lubianica, ma prolunga I suoi percorsi pedonali al di sotto delle impalcature di sostegno, offrendo un nuovo spazio per il relax e per l’utilizzazione di ampi spazi Verdi. Il ponte, in questo modo, si trasforma in luogo privilegiato di accesso al parco, sottolineando al di sotto la qualità più significativa di tutta la trasformazione dell’area, così come nella tradizione di Joze Plecnik.(fig.3)(fig.4)(fig.5)

Gli argini della Spaca, rete urbana e spazio all’aperto
la Spica (la Punta) è un’area preziosa della città, dove il fiume Lubianica si divide nel canale artificiale progettato da Gabriel Gruber nel 1772. Per questa area abbiamo immaginato una serie di terrazzamenti degradanti in affaccio sul fiume, con ampie sistemazioni a verde o terrazzamenti in legno ed altro materiale. Sull’altro lato della “Punta” una sorta di nuovo molo attrezzato (galleggiante) si misura con la navigabilità del fiume.(fig.6)(fig.7)

Il Ponte dei Macellai, un dialogo con Joze Plecnik
questo progetto, realizzato a seguito di un esito concorsuale, completa l’apertura del mercato progettato da Plecnik, laddove lui stesso aveva immaginato un ponte monumentale coperto. Il nostro progetto prevede una struttura delicata e sottile (realizzata in acciaio e vetro) per lasciare libera la visuale tra gli altri due ponti di Plecnik ed attrezzare lo spazio sottostante per collegarlo ai servizi dell’area del mercato sistemati al livello dello scorrimento dell’acqua.
Alcuni alberi segnano il collegamento tra I due livelli del ponte così come lo stesso Plecnik aveva fatto nel progetto per il Triplo ponte, tutto lo spazio accoglie sculture dell’artista Jacov Brdar a completamento dell’opera.(fig.8)

Ponte percorso Rdeca Hisa, un sogno irrealizzato
il progetto per questo ponte avrebbe dovuto collegare due sponde della Lubianica, provando a restituire (anche in questo caso) una piazza sul fiume, oltre al collegamento tra le rive opposte. Il ponte immaginato è una sorta di anello spezzato ed inclinato che si appoggia sulle due rive e si alza al centro, realizzando una sorta di spalto per eventuali spettacoli sull’acqua.(fig.9)

Ponte doppio a Cukrarna, la risposta alla sezione dello spazio urbano
questo nuovo ponte, immaginato già cento anni prima da Max Fabiani, risolve le differenze di quota in arrivo sulle diverse sponde, con un sistema a doppia percorrenza, con al piano superiore la distribuzione del traffico carrabile ed al piano inferiore quello ciclopedonale. Anche in questo caso il progetto è un’occasione per dialogare con il fiume e con la sistemazione delle sue rive più prossime (un parco).(fig.10)(fig.11)

Il Ponte delle Madri, una conversazione con il passato
una forma relativamente semplice, un arco in calcestruzzo e quattro piloni che continuano al disopra della quota di calpestio del ponte, trasformandosi in quattro lampade urbane (ad evocare la soluzione originariamente proposta da Plecnik).(fig.12)(fig.13)

Ristrutturazione del Ponte sul canale Gruber
l’intervento sulla struttura esistente si è reso necessario in ragione dello scorrimento della ferrovia, parallela alle rive del canale, ad una quota che ne impediva il normale attraversamento. Anche in questo caso l’occasione di sistemare l’esistente è diventata opportunità per mettere in valore il contesto (naturalistico) delle alte rive del canale, la cui acqua scorre ad una significativa profondità. (fig.14)(fig.15)

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